poesia di Sabrina Pascarella - Milano
Fermo, zitto e ascolto…,
non sarò mica uno stolto?
Suoni, ritmi, pianole,
sembran essere parole,
con il nome di nessuno,
recitate per qualcuno
che in lor si riconosce,
perché storia che conosce….
Passato già vissuto,
presente ormai acuto,
idee che si rincorrono,
poesie che s’interpongono,
tra chiavi di violino
e linee lì vicino….
Passano le ore,
ecco un tenore,
dal tono avvolgente
che fa volar la mente,
in tiepide atmosfere,
limpide chimere,
di giochi melodiosi,
di sogni armoniosi….
Riemergono i ricordi
al suon di pochi accordi,
in una sinfonia
che trascina via….
Adagio, moderato,
il futuro è arrivato,
allegro volteggio
di pagine a solfeggio…
Note di colore,
sì, là, d’ore!
E’ ora d’intervallo,
ecco, un ballo,
docili movenze,
sottili trasparenze,
nell’armonia di suoni
di passi e poi di tuoni,
per un omaggio lampo
a tutto questo campo….
Luci si riaccendono,
lettur che si riprendono,
muta la magia
di arte e di poesia….
Intensa narrazione,
indomita passione,
immagini reali,
versi musicali,
su un ricco pentagramma
di strofe e melodramma….
Maiuscoli pensieri,
fuoriescono forieri,
annunciano che un’ala,
ha sempre la sua scala,
discesa da una vita,
ora in risalita…..
Insieme concertato,
a cappella superato….
Ora uno strumento,
ora il componimento
di un brano articolato
suonato e poi cantato…
Musica d’insieme,
animo che freme,
nella circonferenza
di tutta un’esistenza,
fatta di complessi,
di gioie e di riflessi.
giochi di colori
di inni e cori.
Non è una cantilena,
ma una pergamena
al valore incontrastato
del poetar musicato….
Nessuna presunzione,
ma solo aspirazione,
e per rispetto a Dante,
qui più, non vi leggete avante…
AVVISO
PICCOLO PROBLEMA TECNICO: PREMIAZIONE ALLE 21 e 30
[05:57
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