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poesia di Damiano Maccarrone - Motta S. Anastasia - (CT)




Senza illusioni,

socchiudere le palpebre

per avventurarsi in una tenue solitudine,

mentre in lontananza

si sente vibrare la corda di un violino

che ti distrae rilassandoti,

come fossi in un letto di morbido acciaio

in mezzo a schegge di fuoco.

Cantando in silenzio

ti agiti piano,

come una pallina folle

lanciata in alto,

troppo perfetta per essere considerata,

troppo sola nel suo ardente furore,

quasi incantata.

Arriverai ansimando,

l’aria è ferma,

ti aspetta davanti,

non capisci,

il pallore del viso è esponenziale,

i capelli riescono a non accentuarlo,

mentre la luna ha già spinto fuori il sole

ti scruti,

ma capisci che…

forse non hai bisogno di tutto questo.


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