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poesia di Simone Arioso - Lissone



Sciorno anche oggi, stanco
inutile furibondo di intrepidi muri
ghiotto, nauseabondo, collaudo
mistiche paranoie....forsennato,
paladino della carne,
essiccato nell'anima.
Rigurgito un passo
cado.
Rivivo la corsa,
sono un pellegrino di pianti.
Sento la luce,
accecato dal suono...
bestemmie.
Grufolo ancora la vita
al soccombere funesto,
strascico ancora lodi.
Tu forse non hai ancora assottigliato
il mio grido, udilo non è parola?
E' infatti carne.
Là in cima alla grande pianura,
Ezdra, nome mitologico.
Allora cosa volevi dirmi?
Inutili parole.


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