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poesia di Letizia Lanzarotti - Rho



Quanto amo gli ossimori …

Un bel suono “os-si-mo-ri”

Li amo quanto gli ossi,

e i fossi, le more

e i rossi, e i mori,

e gli amori…

E gli ossi mori,

di quel dì

che Ossi morì.

Oh, sì. Morì.

Adoro gli ossimori?

Oh ssssì !

Quanto amo i sì!

Quanto amo i no.

Quanto odio i si e i no.

Perché amo odiando

Lo chiamiamo

“Ossimoro”.

Quanto è caldo il freddo?

Quanto è piacevole la sofferenza?

Quanto è perfida la dolcezza.

Un ossimoro.

La fede mistica, profana letteraria

“che fa la vita simile alla morte”.

Per questo voglio vivere morendo …

Li chiamano

Ossimori.


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2 commenti

Anonimo ha detto... @ 9 settembre 2009 alle ore 06:28

Gli Ossimori sono ovunque nella nostra società tristemente complicata e nel nostro Paese spesso svilito da certi personaggi ignobili e squallidi. Impariamo tutti a recuperare anche attraverso la poesia il senso vero e profondo delle parole attraverso la corrispondenza biunivoca coi concetti che spesso è assente o interrotta. Grazie carissima poetessa e buona vita! Buona fortuna per il tuo concorso da danking!

Unknown ha detto... @ 10 settembre 2009 alle ore 22:43

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