poesia di Letizia Lanzarotti - Rho
Quanto amo gli ossimori …
Un bel suono “os-si-mo-ri”
Li amo quanto gli ossi,
e i fossi, le more
e i rossi, e i mori,
e gli amori…
E gli ossi mori,
di quel dì
che Ossi morì.
Oh, sì. Morì.
Adoro gli ossimori?
Oh ssssì !
Quanto amo i sì!
Quanto amo i no.
Quanto odio i si e i no.
Perché amo odiando
Lo chiamiamo
“Ossimoro”.
Quanto è caldo il freddo?
Quanto è piacevole la sofferenza?
Quanto è perfida la dolcezza.
Un ossimoro.
La fede mistica, profana letteraria
“che fa la vita simile alla morte”.
Per questo voglio vivere morendo …
Li chiamano
Ossimori.
AVVISO
PICCOLO PROBLEMA TECNICO: PREMIAZIONE ALLE 21 e 30
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2 commenti
Gli Ossimori sono ovunque nella nostra società tristemente complicata e nel nostro Paese spesso svilito da certi personaggi ignobili e squallidi. Impariamo tutti a recuperare anche attraverso la poesia il senso vero e profondo delle parole attraverso la corrispondenza biunivoca coi concetti che spesso è assente o interrotta. Grazie carissima poetessa e buona vita! Buona fortuna per il tuo concorso da danking!
SPLENDIDI DIRETTI I GIOCHI DI PAROLE
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