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poesia di Francesco Diana - Marigliano (NA)



Innanzi all'alba io mi inginocchio

e senza proferire parole vane

ringrazio ella,

profanatrice dell oscuro per aver portato via ombre e paure

dinnanzi all 'alba io ammutolisco

e senza metter respiro in un opaca luce

voglio solo restituire a Dio il mio destino

e semmai al di la dei sensi
io dovrei riscoprire la mia antica melodia

sgranando rosari perlati, testimoni di una fede invana

progredisco nella patria
che cullar non può più di me

e il mio assenso non ha deliri tremanti

solo una tenue luce che al folgorante cammino del sole teme

indietreggia
muore

risorge

vive

innanzi all 'alba io faccio una preghiera

per tanti cuori martiri
e sanguinanti
per tante gocce di sangue che invece di andar disperse

mettono insieme il pulsare della vita

ed io mi accingo a credere
a sapere

a soffrire
perchè io so che già domani
le mie ginocchia stanche
inchinandosi alla lieve luce
diranno:

innanzi all alba io mi inginocchio ...

e allora io voglio donare
senza mai chiedere niente al vento

un dolce ed errante
respiro

sospeso tra inferno e paradiso
e semmai venisse ferro
io sarò luna
e semmai verrà pioggia io sarò tempesta

ho eretto la mia anima come guardiana

di quella paura
che dentro di noi si nasconde per non farsi trovare

ed io sarò più forte di qualunque male

e tu saprai che io sono vicino a te

invisibile
silenzioso
a piedi uniti per non destar sospetti

ma mai lontano da qualunque euforia del cuore

che sofferto in ombra mi accoglie nella uggiosa notte


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