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poesia di Martina Zuccolo - Adria



Batte ticchettando contro il tetto

scroscia, gocciola, zampilla e gorgoglia.

Metronomo notturno,

scandisce il tempo,

tamburellando sul marciapiede

e giù per le grondaie;

musica metropolitana, straniera.
Umido ritmo sconosciuto

si posa sulla pelle,

s'accorda coi ricordi

delle secche notti d'oriente.

Si finge freschi flutti di fontane,

acquarello di profili di moschee.

Cantilena di note dagli alti minareti,

musica che non vibra più con la mia anima,

La mia scia frusciante di stoffe profumate,

utima roccaforte del mio canto antico,

bagnata dal fragore della città.


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