poesia di Andrea Testa - Guidonia (RM)
Forbici che tagliano le dita dei piedi
Corde tese abbracciano i corpi, poi:
Cumuli di afa e di elmi lucenti
I teschi
Orde di cani assassini
osservano l'ultima menade in fila
vestita di Bianco e riposa
Le ossa schiacciate dall'aria
La vertebra rotta del collo
Smembrata è a terra, sul putrido manto sugoso,
la faccia
Oscena visione di danze interrotte
Tripudio di fori e dolore
Il sangue incrostato rimane nel tempo
e la pioggia più nera non lo laverà.
AVVISO
PICCOLO PROBLEMA TECNICO: PREMIAZIONE ALLE 21 e 30
[07:26
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