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poesia di Pier Bruno Ricci - Chieti

Come cenere di notte

che continua a respirare

come rondini d’inverno

che continuano a emigrare

così io mi metto in piedi

e continuo a raccontare
così come nei miei viaggi

mi lascio andare al tempo

così come nella vita

che dura un sol momento

ti regalo le mie mani

e ti narro ciò che sento
Sento un brivido, ma dolce

un sospiro poi la voce

la tua voce che mi chiama

io capisco, già mi ama
Vedo un fiore, già sbocciato

bello, rosso, profumato

io lo coglierò per noi

per i tuoi capelli bruni

so che oggi tu lo vuoi

nei domani, come fiumi
Il cielo azzurro e vero

fa sorridere, gioire

così come i fior d’inverno

sono i primi ormai a svanire
Non occorrono gran giochi per divertirsi insieme

non grandi maghi, no di certo, per stupire noi bambini

Non occorre un forte vento per far muovere la sabbia

ombre e luci, sul tuo viso, bianche e rosa le tue labbra

Ormai la cenere è sul viso,

sul mio corpo, sul sorriso

si sta spegnendo il focolare

son qui solo ormai a sognare
a sognare e naufragare

e buttarsi poi giocare

e tuffarsi poi volare

su uno scoglio, sopra il mare
Così tutto è lento e semplice

che ho esaurito le parole

abbiamo spento un altro fuoco

manca tanto al primo sole

ma lo accenderemo ancora

in questa notte buia, sola


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