AVVISO

PICCOLO PROBLEMA TECNICO: PREMIAZIONE ALLE 21 e 30
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di Michelangelo Marchingiglio - Erice


Gennaio

taccuino del promemoria.

Promesse da realizzare,

cambiamenti

speranze

attese

e

gioie

da strappare alla vita.

La vita…

dolce gazzella impenetrabile,

scivolosa,

fluttuante;
“ rugiada “ che bagna e disseta

il nuovo giorno.
Nell’aria

è ancora il profumo del Natale

appena vissuto e del pane

che Benedetto

“il fornaio” ha già sfornato.

Tutto

è

silenzio.
Una calma piatta

regna

la grande piazza;
una coppietta, dietro l’albero

festeggia l’amore;
lontane icone di carta sono

su una panca quasi distrutta,

forse lasciate in tutta fretta

da un equivoco amante,

chissà!
M’avvicino…
L’odore del pane

mi solletica motivetti allegri

sotto lo sguardo di un passante

indifferente

e

cupo

che sembra aver dimenticato

il calore del Natale

reso fragile

dal ritmo frenetico

e

dalle circostanze della vita.

“Amara flagellazione del corpo”

il cui spirito inquinato,

deformato,

malato,

irriconoscibile

come componente divina

nell’umano operare

dichiara

“condizione miserevole”

l’esistenza.
Così,

il petto s’infiamma

e

riaffiorano eterni rancori

che suscitano malessere,

accomunano disperati,

fanno insorgere

gli uomini.
L’Amore,

Signore del tempo,

della mitezza,

dell’attesa fiduciosa,

sembra essere… sospettoso,

riluttante.
Nessuno insorge esplicitamente

chiedendo

Amore.
Tanti,

insorgono

per quanto di materiale

abbisogna all’uomo,

signore del bene

o

del male

per sua scelta.
La materia confonde e domina

lo spirito

così… come

la credibilità di un genitore

nell’educare all’amore

è

opacizzata

dalla effettiva realtà che si vive

e

ci circonda.
Educare…
educare alla verità

che

vigliaccamente

si nasconde nel profondo dell’anima

e

riempie di sogni il cuore

e

infelice

si scioglie come burro al sole

quando gli si grida:

che mi hai insegnato!,

fuori,

“ tutto ”

è

così… diverso.


Dispiaciuta l’anima:

ma <<>>

figlio,

non posso educarti alla violenza.


Sai,

ci vuol poco a perder la vita

ed <<>>

ti amo troppo per…

Ecco l’aurora!

“L’Amore”

è

presente

è

verità

è

realtà

è

vita,

ma rimane egoisticamente

in noi,

non và oltre… Perché?...

Perché

all’Amore

applichiamo il marchio “doc”:

termine di pauroso possesso

che

ci rende incapaci d’essere dono.

<<>>

Perché dare il mio?

Se dono il meglio,

l’altro,

vive

gode

e

prospera

in funzione

del mio meglio

e… allora perché?...

Così pensavo,

mentre…

chino tra le maltrattate icone

mi rapiscon due stelle

trapuntate

sul dolce tuo bel viso, Shainaz.

Forte

il tuo richiamo

pian piano

l’anima mia, si prende

e

m’inebria

mi sconvolge

mi dà arsura.
Io

il tuo fresco viso vado cercando

e

leggo

e

guardo

e

vivo “l’orrendo scenario”

delle impressionate carte

“altra immagine”

della morte

già

appagata.


Sventurate genti

con le lacrime

annaffiano

l’arido muro del pianto

e

litanie,

invocazioni,

preghiere,

rivolgono al Signore

“Dio nostro”

perché germogli

seppur esile

un fiore.
Oggi

il tuo gesto

apre ad una nuova danza:

“sottintesi incontri”

fatti

di promesse mai mantenute,

Occhi grandi!

e

chiude con disprezzo la tua vita.

Perché!?
Perché

l’amore non ha prevalso

sulla legge del taglione?

Turbata

l’anima mia invoca spontanea

l’eterno riposo

e

inneggia

all’amore del Dio invisibile

che

espressione

ti fece

della sua bellezza.
Bella!
In altri tempi, t’avrei pensato

vicina di casa dell’Assunta.

Allora,

destino naturale

della donna ebrea

era

donare la vita;
la verginità

era

dono d’amore

destinato allo sposo;

la famiglia era tepore,

protezione,

sicurezza,

amore.
La bellezza dello sposo

era

la sua mitezza,

la saggezza legata all’innesto

che

consolida

e

rende luminosa l’esistenza.

Le giovani

non sostavano

dove

echi profani

e

larve

maledettamente inquinanti

scalfiscono

e

insinuano

l’anima.
Allora,

la verità era ospite gradita,

alle famiglie, giungeva

come

il lento lievitare del sole,

il graduale risveglio dei sensi,

i colori tenui della vita.

Come un’anima mite si poneva,

quasi

confessava se stessa

e

supplicava;
apriva al confronto

la creazione tutta

e

invitava alla preghiera,

la dolce Signora.
Un ricordo, quei tempi…

quando

la beltà nell’anima splendeva

e

illuminava il viso

e

gli occhi

si lasciavano guardare

e

Verità diffondeva nell’aria

il suo profumo

e

giungeva a Dio,

casta.
L’amore!,

luce della vecchiaia,

figlio dell’innocenza

e

dell’incoscienza,

non correva

su scorciatoie turbolente.

L’economia divina

sta

nel rispetto delle regole,

che

reggono tutto l’Universo.

Verità è Amore!,

è

armonia,

equilibrio,

rotondità,

è …

…triangolo!,

Espressione di eguaglianza

fatta di tante grazie che escono

e

altrettante grazie che

assolutamente

entrano.
Guardo il mio mondo …

Il mio Signore, mosso a pietà

guarisce.
L’uomo, mosso a pietà

uccide.
Che tristezza!
Appartiene

forse, all’uomo,

l’uomo?
Sprofondano le coscienze

in un baratro

senza fondo…

…precipitano.
Chiesi, allora:

l’uomo

chi è?
Perché Dio

se ne cura

e

negli angoli più remoti

e

bui,

lo cerca,

lo chiama?,

m’insegnarono:

l’uomo

è

creatura,

è

figlio

del Dio vivente,

è

Umanità in cammino,

chiamato

col suo umano operare

a scrivere

la storia

del Dio trino.
Scrivere la storia

è…

facile,

la qualità della storia

non è

altrettanto

facile

scriverla.
Tu, Misera!,

hai flashiato dei corpi

perseguendo

un piano sovversivo

che

ti ha filtrato nell’anima

squarci di luce

abbagliante,

ingannatrice.
Tu sei terra

che genera vita, donna!

Può la terra

alla quale

legati siamo

da un vincolo d’Amore,

da un moto armonico

dare la morte

se

tutto proviene da lei?

S’apre pian piano in me

lo scrigno dorato dei ricordi

e

tosto s’illumina

l’eco

di

mamma

al mio pauroso

pianto:

<<>>

Ama la natura,

parole d’amore sussurrale,

perché essa ti sia fedele amica.

Gli uomini,

l’un l’altro si danno la morte

fino al giorno in cui la terra,

a cui tutto ritorna,

non distinguerà

più

né il bene né il male,

né vincitori

né vinti,

né le creature tutte.

Allora,

colui che è fuoco vivo

non avrà più storia

e

nessuno,

potrà più raccontare

le meraviglie del creato,

neanche

per sentito dire.

E’ dunque

nutrimento dell’orrore,

la tua fragile anima

rubata,

Occhi grandi.
Anima soggiogata,

inserita

in un piano oscuro

con la complicità

ammaliante

del cambiamento.
Povera vita!,
vita stropicciata,

poco vissuta,

in fretta cestinata.
hai attribuito al gesto:

orrore

e

spettacolarità.
Noi,

del mio mondo,

siamo silenziosi,

sottili,

raffinati…
nostro scudo,

forgiato da mille sorrisi

è

…l’ipocrisia.
Penetriamo l’anima

…con legalità, noi!

L’etica,

le moralità sociali,

istituzionali

sono

i nostri baluardi.
La Costituzione

poi,

è

il vero Credo.
Crediamo d’essere anime nobili, noi!

Menti raffinate

favoriscono,

vendono emozioni d.o.c.

sempre più forti,

che

danno il senso della vacuità

della vita

e

allontanano dal vero,

spingono all’indifferenza,

annullano l’Essere,

lo isolano…

o

lo esaltano

…in maniera impropria.

Essi studiano,

cambiano il modus vivendi

dell’essere umano

dando lustro

alla loro esistenza.
Crediamo d’esser popoli civili, noi!,

entriamo con prepotenza

nel pensiero di Dio

e intanto…
le giovani

si rincorrono

in immagini

sempre più inedite

o

striscianti

in passerelle,

calendari,

…slogan pubblicitari.
Vedo i giovani

dibattersi

in una realtà fuggevole.

Quali speranze

oggi

per tanti figli non realizzati?


Quanta mortificazione!
Quante anime

perse

nel circuito infernale

del sabato sera!
Quanta amarezza

per ogni sogno accantonato!

Quanta violenza comprata!

Quanta creatività tenuta in un cassetto

sigillato da interminabili silenzi

per amore della vita!

Noi!,

detentori di ambiguità.

d’ingiustizie sociali,

non più famiglia,

auspichiamo

destabilizzare

il verbo,

gentile brezza

che,

aleggia

nei cuori

del mite

dell’umile,

del saggio.
in piccolo…
è

una grande piazza

nata

per il prodigioso calcio;

al centro della piazza:

contenitori di spazzatura,

alberi non curati sparsi intorno,

viavai di cani

accompagnati

al bisogno

dai genitori:

uno,

due volte al dì,

…anche tre.
Adottare con fierezza bambini bisognosi d’amore è un prodotto a scatola chiusa, non sai mai… esattamente, quello che c’è dentro. I cani danno meno problemi e poi … sono pur sempre degli animali.
Nessun monumento all’uomo.

Nessun nome dato alla piazza.

Nessuna fontana d’acqua

che zampilla virtuosa,

Solamente…

…il fetore dei cassonetti.



Una signora si ferma a dialogare con una ragazza che conosce bene e, curiosa, le chiede:

<<E’ simpatico il tuo ragazzo. Dove vi siete conosciuti?>>.

La ragazza risponde imbarazzata:

Ci siamo conosciuti davanti quel cassonetto…

…Quello verde speranza… laggiù…

…Venga… le faccio vedere i nostri nomi incisi con inchiostro indelebile.

Il cassonetto di spazzatura è divenuto punto di riferimento,

punto d’incontro…

E’ una fortuna averli sotto casa.

Una volta, punto di riferimento, erano i valori riconducibili all’essere umano virtuoso.

Oggi, tutto è riconducibile ad un cassonetto di spazzatura:

<<>>.

Sembra tutto un paradosso, ma non per il misero che verso mezzogiorno va a frugare nei cassonetti.

Oh, se riuscissimo ad alleggerire l’anima dalle nefandezze che ci portiamo dentro, come sappiano alleggerire il peso corporeo dal grasso in eccesso o le tasche della povera gente in cerca di emozioni: Esigenza della vita ricca di vapore, che da il senso della pienezza, ma che facilmente si dissolve nell’aria e rende l’anima schiava del consumismo e si prostituisce al migliore offerente, saremmo tutti salvi.

E invece…

nessuno s’interroga.
Una umanità in cammino…

Tanti modi di porsi…

Ed è giusto che sia così, perché fa parte della natura umana impregnata del soffio divino gareggiare, essere tra i primi. L’anima avverte, suggerisce, consiglia su ciò che è bene, su ciò che è male per lei, non tanto per il rivestimento datole, che costituisce l’esteriorità della creatura umana, ma per quelle che sono le sue esigenze profondamente spirituali, che provengono da Dio, in stretta correlazione con le altre anime, nell’interesse della

vita, in senso ampio e generalizzato.

L’anima, in questo caso, diventa un accumulatore di energia, di messaggi spirituali e li trasforma in operosità. Un po’ … come l’accumulatore della macchina, che quando opera e opera bene, trasforma l’energia chimica in energia elettrica, e… mentre opera … cioè, cammina … si ricarica. Così … come l’anima di ogni creatura umana si ricarica di spiritualità, amore, di gioia, perché ha lavorato bene; ha permesso cioè, una felice trasformazione . Quindi sì … ai tanti modi di porsi, che convergono tutti in un solo punto e ci rende fratelli in Cristo e figli dello stesso Dio.

La Religione, qualunque sia la nazionalità di chi la custodisce nel cuore, è rivelatrice di una sola verità che non è esasperazione, fanatismo offuscante, ma mitezza e gioia dell’anima, che accomuna gli uomini e costruisce nel nome di un Dio che è Padre, madre, fratello, sorella e amico. Purtroppo, non è così. Da ogni angolo del globo c’è il sangue di Abele che grida a Dio giustizia per le tante scelleratezze dell’umanità.
Una umanità

in equilibrio

nello spazio infinito

inebriata

dal culto del passato

ci rivela

la sua diversità

complessa

antica

che

sovverte,

incendia

l’anima

e

Dio

che

a stento

riconosce i suoi figli.

60

Come vorrei

rintracciare l’idea

di un nuovo inizio,

un modo nuovo

di

vivere,

che

non sia

universalmente

fondato sulla ipocrisia,

sulla falsità,

sull’oppressione,

ma

sulla gioia!,
fratelli in cammino

con bagaglio

ricco di buone sementi;

esperienze da condividere,

Arricchimento dell’anima!

Utopia?
Si, utopia!

se persiste, in noi

la presenza agonizzante

del male.
Adesso,

giaci sapiente, Occhi grandi;

vedi l’orrore

divenire tragedia;
la tragedia

tramutarsi in farsa;

il dolore…

…in niente.

Povera anima!,

non sei martire

perché il tuo gesto

nasce dall’odio

crea esattori di morte

e

offende

il Dio della vita.

Tuttavia,

sei

ugualmente luce

perché

motivo di ponderazione

per i signori potenti della terra:

falsi costruttori di pace,

figli del consumismo sfrenato

di

libertà manifeste,

di

pensieri distorti sono…

i Forti

che

imponenti

si ergono a dirigere

i destini del mondo.

Si credono i giusti del nuovo millennio!,

Promettono

miscele di libertà

e

pace

con l’amaro sapore

del compromesso,

dell’imbroglio,

dello sfruttamento

correlato

da aiuti umanitari.
Questo è l’uomo:

forte,

potente,

misero,

camaleonte,

operaio,

letterato,

docente,

scienziato,

politico.
Egli,

pur lievitando

la sua posizione sociale,

rimane

saldamente ancorato

alla terra.
Come animale in gabbia

confida

su chi ha voglia

di farsi un abito nuovo,

perché stretta

gli sta la sua origine.

La libertà,

elemento primario,

ravvivante

della creazione

e

gratificante

per la creatura umana

è

dono

del mio Signore

che ha fatto cieli

mari,

e

terra.
Egli,

di creature viventi

ha

popolato il mondo

donando

a

ciascuno

una identità dignitosa

che

impreziosisce la specie.

Nostro Dio

non spinge i giovani

ad abiurare le proprie origini

e

non si pone il problema

dell’apparire

perché

Egli

E’.
Possa

il Signore

illuminare i potenti

ad operare per il bene comune.

Possa il Signore

avere pietà

di te,

Occhi grandi.


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