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PICCOLO PROBLEMA TECNICO: PREMIAZIONE ALLE 21 e 30
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di Michelangelo Marchingiglio - Erice


Beato colui che le muse amano.

Dalla sua bocca melodie

le muse fan sgorgare

e dall’anima sua “luce”

che del mite mortale è dono

“divina estasi” regalerà il suo canto.

In ascolto silente la natura pone;

corsi d’acqua risalire fa alla fonte;

degli uccelli chiacchieroni il cinguettio ritrae;

dei fiori i petali delicati apre

e di profumi, che gentile brezza nell’aria diffonde,

le melodie allietano.
In un mondo rosa

fanno il mio spirito aleggiare

e tra cieli e mari il canto mio

soavemente casto ascende

dove specchi cantano di eroi

e d’incontri e passioni mai assopite

e venditori ambulanti di metamorfosi

una cometa mi fanno cavalcare.
Il mio cuore abbagliato

“in estasi” va per la sua strada

e tu “amata” mi guardi

e a parole non dici ciò che pensi,

ma l’incantesimo rompi,

un sobbalzo t’anticipa il mio ritorno

e mentre ancora tra le nuvole ti guardo,

sorridendo, dolcemente mi sussurri: dove sei stato?

E’, allora, che vera poesia in me rinasce:

“visione di un mondo fantastico”

dove tra melodie e canti

lontano dal mio mondo alieno

che mi dà tanta pena

lo spirito mio trova rifugio.

Beato colui che le muse amano.


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