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poesia di Babette Calabresi - Marciano della Chiana (AR)



Fulmineo fu il lampo che da tanto tuono ci stordì:

un colpo netto a chinare il cuore,

poco più che una nota danzante di sguardi a guarir ferite.

La folgore divina accese melodie tra noi:

un due e tre, un due e tre, un due e tre,

quasi un valzer d’altri tempi ripetè l’a-mo-re, a-mo-re, a-mo-re.

Una pioggia di spilli a confondere quella sinfonia e…

clap clap pestavamo il mondo con la nostra gelosia,

clap clap fuggivamo via cullati da ninna nanne di malinconia.

Udimmo il suono di un piano scordato accompagnar la sorte,

disarmoniche la voce mia e tua,

ma i nostri cuori stesso ritmo, stessa frequenza, stessa musica.

Applausi di batterie inaspettati e urla tra i muti della platea,

ci siamo sposati, ci siamo accordati,

un nuovo genere musicale: io&te è diventato “noi”.


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