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poesia di Stefano Fedeli - Canzo (CO)



Incede morbida

lunga, nera, sinuosa

dondola il bacino

sopra sogni di gambe
dal capo altero, sulle spalle

fluenti sprazzi di notte
stregano le mani

vibranti cercasorgenti. (come strumenti da rabdomante)
Belladonna sprezzante

veleno viola di risa ghiacciate

s’impunta su cose,

si prende il suo tempo

frena e accelera, scanzonata

trae fuori scampoli di filastrocche

dallo scrigno dell’infanzia.
Curioso è il mondo

curioso e distante

ride, mora allegra,

il mondo è una fabbrica

di risate agrodolci.


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