di Salvatore D'Aprano - Castelforte
Tal un moderno Icaro volteggio
tra rosee nubi ovattate,
nella concava volta celeste.
Il magico potere
della -polverina bianca-
a poco a poco si sfuoca
e all’euforica ascesa
subentra uno stato
di profonda ebetudine.
Schiaffeggiato dalla realtà
mi desto dal torpore
e con onerose ali
discendo verso il fondo,
come la sabbia nella clessidra
e s’inabissa, inesorabilmente,
quest’arida mia vita.
Languisco ormai
nella fanghiglia del baratro
senza alcuna volontà di riemergere.
Non ho più l’orgoglio, né la forza
di contenere le tempestose acque
della mia decadenza.
Sento ormai prossima
l’ora della mia agonia.
E mi congedo dal mondo
col solo rimpianto ma senza rancore
come si congedano gli amanti
quando morto è l’amore.
AVVISO
PICCOLO PROBLEMA TECNICO: PREMIAZIONE ALLE 21 e 30
[02:09
|
0
commenti
]
0 commenti
Posta un commento