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PICCOLO PROBLEMA TECNICO: PREMIAZIONE ALLE 21 e 30
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di Michelangelo Marchingiglio - Erice



Avvolto da una candida nube

nel tepore del grembo di mia madre

per ogni dove volsi lo sguardo.

Vidi acque limpide

nate da sorgenti,

pronti a discendere lungo i pendii,

fino a valle, e sfociare verso il mare.

Poi,

guardai a destra e a manca

e vidi cose da sempre conosciute:

creature luminose

e miti fiere gareggiare;

Volatili maestosi

svolazzarmi attorno

e nell’aria festosi volteggiare.

In picchiata…
m’incutevano nell’anima

una paura quasi intrigante

…mai provata.
Su colline erbose,

vidi animali leggiadri e gentili,

udii il fruscio degli alberi,

lo scorrere dei fiumi,

e l’eco tonante delle montagne

simili a giganti dormienti

coperti d’alti alberi

dalle possenti braccia

rivolte verso il cielo.

Libero alimento dello spirito!,

sublimato dal profumo intenso di rose

e altri fiori appena sbocciati

perlati di candida rugiada;


fiori dai mille colori e forme diverse;

gli uni, non meno delicati degli altri,

m’ammaliavano.
Allora,

m’accorsi di guardare innanzi curioso

e più guardavo,

più m’ allontanavo.
30

Suoni,

dapprima armoniosi,

udii divenire lamenti

alternati da paurosi silenzi:

fu, allora

il mio primo pianto.

Venuto al mondo

Ti riconobbi sposa gioiosa,

ricca di grazie

e

m’allietai.
Come l’invitato a nozze

indossai

l’abito più bello,

dono del Padre Altissimo

e nel seno Tuo

Egli pose l’anima mia

debole e indifesa.
Poi,
Ti vidi vedova

e madre che conta i suoi morti.

Nel tuo seno, o Madre!,

dilaniato da guerre immonde

e fratricide

rividi le salde radici

di un amore immenso,

incompreso

e frainteso

intrecciarsi nella dura terra,

mentre trafitta,

incessante

ne raccoglievi i frammenti,

perché nulla andasse perduto

del Padre nostro:

<>.

Tu, Madre divina!,

sei il canto armonioso che trascina.

Tu sei lo Spirito,

l’Amore

l’Accoglienza

“la rivelazione del mistero Trino”

Non più progetto

ma Cammino.


31

Amore

che zampilla di Universalità:

<>

Allietami, o Madre soave!

Rendimi testimone del Vero!,

come anime

a te gradite, in ogni tempo,

vidi “guerrieri di luce”

chiamati a ricomporre

la Gerusalemme celeste.

Parlami, dolce Signora

del Verbo incarnato!
Inebria

l’anima mia del tuo candore,

perché, luminosa,

ascenda

umile e mite al Padre nostro:

Creatore

e

Bontà infinita.


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