poesia di Alessia Orlando
Parole e altri suoni dispersi nel vento, senza pause
Suoni anarchici nella eco virtuale, senza posa
C’erano una volta la musa, la musica e le tue quartine
C’era una volta chi le declamava
Ci fu un tempo in cui anch’io sentii lamenti sotto i cipressi
Mi chiesi se ci fosse qualcuno
Non m’importava se piangesse, cantasse o godesse
Provai pietà, gioia e invidia tutt’uno
Tu c’eri e rubayat componevi
Ora c’è il tuo silenzio
Non so se era meglio quando parlavi
Sotto il cipresso ora c’è il silenzio, ma le tue parole ti sopravvivono, ci sopravviveranno
AVVISO
PICCOLO PROBLEMA TECNICO: PREMIAZIONE ALLE 21 e 30
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