poesia di Ludovica Mazzuccato - S. Martino di Venezze (RO)
Al Parco dell’Arte,
sedute su di una riga,
nera panchina
tintinnante di slogan,
Nota Musica,
insciarpata
con una chiavi di violino,
e Parola Poesia,
intenta a fumare un pennino,
si studiavano con sospetto.
«Tu non suoni!»
– disse Musica con un do di petto –
«No, ma canto e con le parole
faccio la mia armoniosa magia»
– rispose per le rime Poesia –
Nota e Parola, allora,
si strinsero la mano:
non c’era rivalità
ma la convinta velleità
di riportare nel mondo
un po’ di sana umanità.
Scoprirono anche di avere
comuni amicizie provenienti
dalla generosa terra
di Onomatopea.
«Andiamo a bere
una tazza d’inchiostro
al Bar dell’Ispirazione?»
– propose Parola senza circospezione –
«Il primo giro lo offri tu…»
– accettò Nota squillante di passione –
In quel momento
nasceva un’emozione
e la chiamarono canzone:
le parole si trasformarono
in imitatrici di sonorità
e le note divennero
ventriloque di verità.
E l’uomo capì finalmente
perché aveva due orecchie
e non una solamente
che sarebbe stata ben poca cosa
per poter ascoltare
tutto questo ben di Dio.
AVVISO
PICCOLO PROBLEMA TECNICO: PREMIAZIONE ALLE 21 e 30
[03:20
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grande ludovica, che ha gia presentato le sue poesie a radio alma a Bxl nella capitale dell'Europa
un Europa che soffre e che non riesce a farsi sentire, ma una Europa che ha ancora un cuore caldo e tanto da dare. che sia un augurio a tutti noi cittadini di non consumare e sperperare questo ben di Dio. (come tu scrivi nelle tue belle poesie)
abbracci europei e sonori
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