di Eusebio De Cristofaro - FirenzeParlami d’amore, ma non tu Mariù, tu so già cosa vuoi dirmi.
Parlami d’amore tu che sei seduta qui davanti a me, ancora per un’ora,
o tu che guardi l’orologio, pronta per andare via, mentre il tuo treno sta già partendo.
Nessuna rosa in mezzo ai denti ne un cappotto blu ad avvolgerti le spalle, e non siamo nemmeno a New York.
O tu, che passi distratta nella mia vita, senza voltarti quando io provo a gridare il tuo nome.
Tu che l’ultima volta che ci siamo visti mi hai detto :
"sei invecchiato ma sempre affascinante, peccato che fra di noi le cose non abbiano funzionato,
ho ancora le tue foto sai ma ho smesso di guardarle e credo che un giorno smetterò anche di pensare a te".
Io riesco solo a chiedermi cosa è rimasto dei momenti passati e come posso immaginare i momenti che verranno.
Ma questa sera ti prego parlami d’amore e dimmi cosa vuole dire mai questa parola.
I tuoi uomini li hai presi e buttati via come fai con i baci perugina, uno alla volta, scartati solo per vedere cosa avevano da dirti.
Dimmi che il nostro amore è eterno, fingi se vuoi, ma lasciami assaporare l’illusione di quelle parole, dolci labbra da baciare e occhi socchiusi alla luce del sole.
Usa pure se vuoi, le frasi già scritte e le poesie imparate a memoria, ma parlami d’amore, parlami del nostro amore.
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